Prugne disidratate: vantaggi per il benessere intestinale e non solo

 
From: "Medicina interna Italia" <journals7.dept@PROTECTED>
Subject: Prugne disidratate: vantaggi per il benessere intestinale e non solo
Date: June 22nd 2018

PRUGNE DISIDRATATE:
VANTAGGI PER IL BENESSERE INTESTINALE
E NON SOLO

È noto che la fibra alimentare sia un fattore dietetico fondamentale nella prevenzione e nel trattamento delle malattie croniche. Assunzioni elevate di fibre sono associate a concentrazioni più basse di colesterolo nel siero, minor rischio di cardiopatia coronarica, riduzione della pressione sanguigna, maggiore controllo del peso, migliore controllo glicemico, riduzione del rischio di alcune forme di cancro e miglioramento della funzione gastrointestinale.

E’ però stimato che in Italia il consumo di vegetali e dunque di fibra sia largamente insufficiente . Solo 1 adulto su 10 consuma frutta e verdura nella quantità raccomandata dalle linee guida per una corretta alimentazione, che consiste in 5 porzioni al giorno , che recenti studi intendono valorizzare sottolineando che aumentare il dosaggio sarebbe ancora più salutare; il 25% dei genitori italiani ha dichiarato che i propri figli non consumano quotidianamente frutta e/o verdura, mentre solo l’8% dei bambini raggiunge le cinque o più porzioni giornaliere consigliate. In quest’ottica le prugne, l’unica frutta secca, naturale e intera ad aver ottenuto un’indicazione nutrizionale autorizzata dalla Commissione Europea, sono un’eccellente fonte di fibre, con un apporto di circa 7g/100g, ossia quasi un quarto della quantità quotidiana raccomandata. Possono perciò essere un utile contributo per raggiungere il fabbisogno consigliato: almeno 3 prugne disidratate (secche) al giorno rappresentano una delle 5 porzioni di frutta e verdura. Le prugne disidratate sono naturalmente prive di grassi, di sodio e di zuccheri aggiunti. Hanno un alto contenuto di vitamina K e di potassio e sono una fonte di vitamina B6, di rame e di manganese.

Hanno un basso indice glicemico (IG) di 29 , grazie sia alla presenza di fibre sia soprattutto alla composizione dei loro glucidi, fornendo un’energia facilmente disponibile e di graduale assimilazione. Il sorbitolo presente nelle prugne viene assorbito in modo incompleto dall’intestino, dove combatte la stipsi se assunto ad alte dosi. Esso, poiché è degradato senza l’intervento dell’insulina, viene spesso usato nei prodotti industriali (anche per diabetici) come dolcificante al posto del saccarosio.

Salute digestiva
Dopo 6 anni di ricerche scientifiche svolte e la domanda da parte del California Prune Board, la Commissione Europea ha riconosciuto che “le prugne secche contribuiscono al normale funzionamento dell’apparato digerente”. L’indicazione nutrizionale indica che mangiare 100 g al giorno di prugne disidratate (circa 8-12) contribuisce al normale funzionamento dell’apparato digerente, come parte di una dieta varia e bilanciata e di uno stile di vita salutare. Il recente trial controllato randomizzato condotto dai ricercatori del King’s College London, rafforza l’indicazione nutrizionale autorizzata dalla Commissione Europea; rispetto al precedente assunto, la nuova indagine ha mostrato che un consumo giornaliero pari a 80g sia già sufficiente ad ottenere gli stessi benefici. Mangiare meno prugne, quindi, consente di raggiungere gli stessi effetti desiderati. Durante lo studio, 120 adulti in salute sono stati suddivisi in modo casuale in tre gruppi per quattro settimane, mentre mantenevano regolarmente le proprie abitudini alimentari e livelli normali di attività. Il gruppo di controllo assumeva in aggiunta solo 300 ml di acqua; il secondo gruppo 80g di prugne secche e 300 ml di acqua; il terzo gruppo 120g di prugne secche e 300 ml di acqua. Nessun cambiamento nel peso è stato riscontrato in nessuno dei tre gruppi.

I ricercatori hanno monitorato dei cambiamenti nel microbiota intestinale, evidenziando durante lo studio un incremento significativo dei livelli di batteri intestinali salutari chiamati Bifidobacteria dovuto alla dieta a base di prugne secche. Un ulteriore beneficio nel consumo di prugne secche, quindi, sembra essere legato a una crescita nei livelli di batteri “buoni” funzionali alla salute nell’intestino. Lo studio rifiuta quindi il “falso” mito secondo cui l’integrazione di prugne nella dieta causerebbe un aumento di peso, rafforzando i risultati dello studio condotto dall’Università di Liverpool, citato in seguito.

Prugne disidratate e peso corporeo
La letteratura scientifica indica che l’apporto di fibra alimentare favorisce il controllo del peso corporeo. Delle prugne secche, di cui è stato citato il basso IG e l’alto contenuto in fibre, è stato analizzato il ruolo sul senso di sazietà in diversi studi scientifici , tra cui quello condotto dai ricercatori dell’Università di Liverpool . Harrold e colleghi hanno indagato l’effetto di un’abbondante dose di prugne disidratate (140 g/dì per le donne, 171 g/dì per gli uomini) in 100 adulti in sovrappeso o obesi, nell’ambito di un programma per il controllo del peso corporeo. Questo studio – presentato all’European Congress on Obesity dalla European Association for the Study of Obesity – dimostra che il consumo di frutta secca (prugne) non crea problemi al controllo del peso né produce effetti gastrointestinali avversi.

La salute delle ossa
Una quantità significativa di studi condotti su donne in post-menopausa indica che una semplice porzione quotidiana di prugne disidratate può essere utile per la salute, rallentando la perdita di massa ossea. Il più recente trial randomizzato di Hooshmand et al ha preso in esame un gruppo di 48 donne osteopatiche in postmenopausa di età tra 65 e 79 anni, ad alcune delle quali venivano fornite prugne secche e un supplemento di calcio e vitamina D, ad altre solo il supplemento calciovitaminico.
E’ stato dimostrato che sono le prime, quelle che hanno assunto anche le prugne, a registrare una maggiore densità minerale ossea in tutto il corpo.
Questa ricerca si basa su precedenti lavori , in cui in modo casuale 160 donne in post-menopausa sono state divise in due gruppi che assumevano quotidianamente o 100 g di prugne disidratate o 75 g di mele con livelli simili di energia, carboidrati, grassi e fibre), insieme a supplementi di calcio e vitamina D. In seguito allo studio durato un anno, gli autori hanno concluso che le prugne secche migliorano la ‘massa ossea rallentando il tasso di turnover osseo’.
E’ noto che le prugne disidratate contengono un alto contenuto di vitamina K e sono una fonte di manganese: entrambi supportano il mantenimento di ossa normali.
Inoltre le prugne secche sono ad alto contenuto di potassio, indispensabile per la normale funzione muscolare. Attualmente sono in corso importanti ricerche scientifiche stanno cercando di comprendere i meccanismi grazie a cui le prugne possono svolgere un effetto benefico sulla salute delle ossa.
Molto interessante il recente studio di Schreurs et al (2016) : tali autori hanno indagato il ruolo delle  prugne nella preservazione delle ossa, nello specifico se esposte a radiazioni, come nel caso degli astronauti nello spazio e di coloro che ricevono una terapia radiante come parte di un trattamento contro il cancro. I ricercatori hanno osservato l’effetto di diversi antiossidanti o antinfiammatori (tra cui la polvere di prugne della


 

        
California) sui topi sottoposti a radiazioni, confrontati con un gruppo di controllo. I ricercatori hanno osservato che la polvere di prugne della California era la più efficace nel ridurre le risposte indesiderate delle cellule del midollo osseo alle radiazioni, in confronto agli altri interventi. Hanno osservato inoltre, che i topi che seguivano la dieta con le prugne non mostravano decrementi (perdita di volume osseo) dopo l’esposizione alle radiazioni in ogni parametro strutturale misurato.
Un altro studio su animali ha anch’esso mostrato miglioramenti sulla salute delle ossa nei topi, sia in crescita che adulti, in 2 separati esperimenti. Nel primo i topi adulti (di 6 mesi) erano nutriti con una dieta contenente il 25% di prugne per 1, 2 o 4 settimane; nel secondo esperimento i topi in crescita (di 1 o 2 mesi) erano nutriti con una dieta contenente il 5%, 15% o 25% di prugne per 4 settimane. Gli autori hanno valutato che la dieta al 25% di prugne fosse equivalente ad un’assunzione quotidiana di 20 prugne secche in un adulto e hanno dichiarato che “ci si può aspettare che il consumo di 4 prugne al giorno abbia effetti benefici sulle ossa dei bambini”.

Il succo di prugne
Un’altra modalità di assunzione di questo frutto è il succo di prugna della California 100%, privo di grassi e sale, a differenza della maggior parte degli altri succhi di frutta è una fonte di fibre e anche sorbitolo e di potassio, che conferiscono a questo prodotto gli effetti benefici già citati. In conclusione si può affermare che importanti evidenze scientifiche dimostrano l’utilità del regolare consumo delle prugne disidratate con molteplici effetti benefici per l’organismo umano.
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